Ero in splendida forma, viso come quello di un’adolescente colta dall’acne, punto vita di una vespa, o meglio il negativo di un vitino da vespa, una pancia sull’orlo dell’esplosione, due caviglie così gonfie che sembrava che addosso avessi un paio di UGG. Non so cosa devo aver pensato, o meglio cosa credevo di essere, quando ho scelto il look: maxi maglia di jersey, leggins e ballerine. D’accordo che così panciuta era pure difficile trovare da vestire ma, idiota, vai da Prènatal che qualcosa di carino ed elegante lo trovi.
Mio marito era tutto bello e vestito bene con un gessato stile Don Corleone, spiegagli tu che non stiamo andando ad una convention sulla trilogia del Padrino ma a sposarci, ma non fa testo perchè si veste sempre così.
I parenti erano ridotti al minimo, alleluja, c’erano i miei, mia nonna, suo papà, le sue sorelle, il cognato socio, sua nonna e una sua zia che accompagnava sua nonna. I testimoni erano i nostri papà. Il fotografo della cerimonia era mio papà.
Ci siamo sposati in Comune anche se siamo cattolici per praticità e velocità 20 minuti et voilà anche questa è andata. La sala era molto bella, piccola e accogliente. Io sono sempre convinta che non mi sono sposata solo con mio marito, ma anche con la mia bambina. Lasciatemelo credere.
Il pranzo lo abbiamo fatto in una trattoria locale dove si mangia non bene, di più! Non sarà chic, ma a me interessa the food, non l’ambiente!! Tutti piatti fatti in casa, una cosa da morire.
Se non fosse per le foto che testimoniano il tutto avrei una bella immagine di quel giorno, alquanto poetica, ma per le ragioni di cui sopra ritorno alla realtà. Ma mi piace ricordarlo così, senza fronzoli e con simpatia. Amo i miei due Gremlins quello grande che si sente Gordon Gekko e quella piccola che si sente una scimmia.
Caro Gekko buon primo anno di matrimonio, queste sono nozze di Carta.
