mercoledì 24 febbraio 2010

Le gang del parco

Si alza la nebbia,  un timido sole fa capolino.Mamma Jooju in piena crisi motoria dopo due giorni chiusi in casa esulta. Prendo la GHETTO MOBILE (una graziosa Alfa146  gentilmente offerta da nonno A.,  ammaccata ovunque, che sta in piedi grazie alle ragnatele del mito di Palazzo giallo, Spiderus.) carico la Piri infottata quanto un b-boy 15enne all’ascolto di Guess who’s back  di Rakim e partiamo,  direzione il parchetto del mio vecchio quartiere. Trovandosi in un quartiere popolare e  multietnico,  il parco, è frequentato anche da  mamme e bambini da ogni parte del globo.

Arriviamo, parcheggiamo, entriamo.

Scena:  ala est le arabe intovagliate, ala ovest le est europee,  nel mezzo il limbo di chi non appartiene a nessuna delle due etnie.  Proviamo ad entrare in territorio arabo dove ci sono le altalene per nani piccoli. Sto li un pochino a spingere la Piri, arriva un bambino di circa due anni che ci saluta. Saluto, qualche parolina di circostanza “come ti chiami, quanti anni hai, bla bla“  stile interrogatorio. Arriva sua mamma lo porta via di peso, senza dire una parola. Io e Piri ci scambiamo uno sguardo interdetto.  Ci spostiamo verso il tappeto elastico per nani e la faccio un pò saltare.  Non essendo nel pieno della mia forma fisica, ho le braccia distrutte come aver girato per 3 ore la polenta, penso sia il caso di sederci un pò. Ci sono tre panchine disposte ad arco nell’ala est, due occupate e una libera.  Si alza quella che ha portato via di peso il figlio e occupa quella libera. E vabbè, anzi no, vai a cagare, penso.

Ci dirigiamo allora alle panchine del lato ovest, meno affollate. Due chiacchere con una mamma della Moldavia, con  bimba di un anno e mezzo, che mi scambia per la baby sitter di Piri.  E rivabbè sempre meglio che la scena di prima. Lei deve andare, noi stiamo li a prendere un pò di sole.  Arrivano delle signore d’età avanzata sempre dell’est che parlano fitto e non ci capisco una fava. Vabbè tris, una ci rivolge un sorriso e in un italiano alquanto stentato ci fa le classiche domandine che si fanno quando si vede una bambina piccola. Poi mi chiede se sono la baby sitter, sospiro, dopotutto mi sono seduta io nell’ala ovest. La domanda era pur lecita. La Piri si inizia ad inalberare e decido di andare nel limbo dove ci sono altre altalene per piccolissimi. Li incontriamo una signora dalla Nigeria che ho conosciuto in ospedale perchè  ha partorito lo stesso mio giorno una bimba. Chiacchieriamo del più e del meno e le nane chiacchierano pure loro insieme in Lallese.

Che scene trovate ai vostri parchetti? Fate fatica a socializzare con altre mamme?

8 commenti:

  1. Abito in un paesetto e si può dire che qui ci si conosce quasi tutte. Io però non sono di qui e nonostante abbia fatto parecchie conoscenze tra le mamme, succede quasi sempre vedere qualcuno che origliando al vicino chiede chi sono, oppure qualcun'altro che ti squadra dalla testa ai piedi (tipico nei paesi dove nessuno si fa gli affaracci propri). Io non mi curo di nessuno e penso solo a correre dietro alla mia nanetta.

    http://mammagiovane.blogspot.com

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  2. Non ci vado mai...e comunque quando lo faccio ci vado col maritoideale e scatto foto a manetta

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  3. Premetto che Roma come città è un saliscendi continuo..sopratutto al centro.Praticamente se hai la bici la butti perchè sennò ti pija un infarto se ti devi muovere..oltre a questo sono una spatentata cronica e non posso muovermi granchè con il pupo, quindi mi devo accontentare dei 4 giochini nella piazzetta del quartiere..ma lui dura poco: gioca quel pò e ad un certo punto si siede sul passeggino e mi guarda con l'espressione "A mà me sò rotto!"..meglio di così!!

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  4. direi che anche da noi in provincia è più o meno così! Di solito andiamo al parchetto vicino a casa, più piccolo ma più familiare... quando possiamo andiamo dai nonni savonesi, lì almeno sono in vacanza anch'io ;)

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  5. Hai descritto bene la situazione che c'è anche dove abito io, (un paesino vicino Rimini). Con la differenza che qui le mamme che si coprono la testa non portano spesso i bimbi i parco, loro ci vanno da soli, sono indipendenti già da piccolissimi e le poche che ci sono non ti guardano neppure in faccia! Mi è capitato raramente di fare due chiacchere con qualche mamma simpatica. Inoltre abbiamo pochissimissimi parchi :-(

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  6. A.a.a. tutte: Ma su per giù (si scrive così?) siamo tutte sulla stessa barca insomma.Ieri sono andata al parco vicino a casa e la situazione era un pò più normale nel senso, con mamme socievoli. Anche se mi dispiace perchè il parco del vecchio quartiere lo AMORO è davvero bello e ben tenuto.

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Fammi sapere che ne pensi, lascia il tuo parere, e torna a trovarmi ^___^!!!!

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