giovedì 8 aprile 2010

E la par condicio?

4Oggi parlerò di attualità, volevo fare il mio classico post delirio ma la RU486 è operativa da ieri anche in Italia. Ritiro fuori un argomento di cui abbiamo parlato poco tempo fa qui sul blog. Un argomento che ogni volta, sapete,  mi angoscia moltissimo, l’aborto.  In tv e sui giornali se ne sta parlando all’infinito, non voglio entrare nel merito di chi lo fa e per quali motivi lo fa. Io sono contraria in qualsiasi caso, quando ero incinta di Piri prima ancora dell’esame TN ero, eravamo, assolutamente decisi a tenere il bambino anche se fosse stato affetto dalla sindrome di Down. Voglio però parlarne da un punto di vista alternativo, cosa ne pensano i papà. Mi domando quanto un padre possa influire sulle scelte di una donna che decide di interrompere la gravidanza, si parla sempre della madre che compie questa difficile decisione ma, come si può sentire un papà che magari vorrebbe tenere il bambino, quando la compagna decide di abortire? Dal mio punto di vista sarebbe opportuno che entrambi i genitori (la madre per forza di cose) autorizzino per l’operazione o per l’assunzione della pillola RU. Dal momento che anche loro sono usufruire dei permessi  per la maternità e che, oggi, sono considerati sempre più parti attive durante la gestazione e parto, un 50% di potere decisionale penso debbano averlo. Ne parlavo con mio marito tempo fa, mi aveva fatto notare che, comunque, alla fine anche se un padre era contrario la decisione sarebbe comunque stata solo quella della madre a valere legalmente. E qui mi scatta il domandone: Chi tutela i padri mancati?  Fortunatamente nessuno dei miei conoscenti ha affrontato questo percorso quindi si è sempre parlato per ipotesi. Mi farebbe piacere sapere la vostra soprattutto cosa ne pensano i papà. Vi voglio inoltre lanciare una provocazione dato che l’Italia autorizza l’aborto non pensate sia giusto autorizzare l’eutanasia per par condicio?

6 commenti:

  1. anche io mi sono fatta la stessa domanda. Anche perché è vero che la gravidanza comunque la deve portare avanti la donna, ma può sempre non riconoscere il bambino alla nascita (e questa è un'eventualità purtroppo pochissimo pubblicizzata, visto che si parla solo di genitorialità/aborto, le vie di mezzo non sono contemplate), che potrebbe a questo punto essere riconosciuto solo dal padre. Purtroppo il discorso è veramente molto complicato, se da una parte è giusto garantire il diritto all'aborto per la donna (che tanto altrimenti si farebbe lo stesso, solo illegalmente e con un'alta mortalità materna), è pur anche vero che la situazione è ben lontana dal garantire il diritto ai padri, che purtroppo davanti alla legge finiscono sempre col fare la figura del genitore di serie B. Purtroppo temo che ci sia veramente tanto da fare in questo senso, ama sinceramente non ho idea di quale potrebbe essere una legislazione giusta che tuteli donna, uomo e bambino..

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  2. Io credo e mi chiedo sempre quando visualizzo questi post, perchè scaturiscano sempre da persone che non hanno vissuto il problema dell' aborto, le donne che nn hanno abortito gridano sempre ai quattro venti nel bene e nel male, i medici non ginecologi opionano a destra e sinistra, le infermiere pure, le assistenti sociali a volte, mentre i ginecologi, ostretriche, le mamme mancate non dicono nulla o molto poco.
    I padri mancati, rimangono mancati e non hanno diritti perchè semplicemente non li chiedono.
    Ru486 è la pillola nuova, ma di pillole abortive ce ne sono sempre state,alla pillola del giorno dopo, quante donne ne hanno fatto ricorso lo sapete?
    La Ru486 in realtà viene discussa perchè aumenta i costi, 3 giorni di degenza ed eventuali complicanze tra cui successivo intervento e ulteriori giorni giorni di ricovero,contro day hospital di 12 ore dell'intervento di un ivg tradizionale.
    L' eutanasia?! il diritto di morire esiste già nn esiste richiederlo, se smettessimo con gli accanimenti terapeutici e lasciassimo che i malati e le malattie facessero il loro corso, non si porrebbe il problema, mentre il più delle volte è l'accamento alla vita di chi circando il malato che porta il malato a chiedere il diritto di morire.Anche qui sono i viventi che discutono, i medici non rianimatori, e i movimenti per i diritti alla vita.
    Le parti coinvolte invece..no.
    L'aborto è un dolore. La malattia è un dolore.
    Di questo tutti gli altri se ne dimenticano, forse dovrebbe parlare chi sa di cosa si sta parlando, perchè l'ha vissuto, perchè lo vede vivere ogni giorno.

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  3. Preferisco non esprimermi. Ho idee troppo estremiste in merito e mi ci vorrebbe troppo tempo per esprimerle in maniera docile e non incazzosa.
    Fatto sta che sono contro l'aborto se non in alcuni rari casi.

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  4. Caro/cara anonimo fortunatamente tutti abbiamo una testa per pensare e temi delicati come questi non possono non far scaturire pensieri, indipendentemente che si siano vissute o meno certe esperienze. Grazie per aver partecipato alla discussione. Concordo con te che aborto e malattia siano dolori... nessuno ha detto il contrario.
    Rispettare le idee di una persona che si trova in coma da non so quanti anni, sapendo come la pensava a riguardo mi sembra sia solo voler tutelare le sue volontà e se ci fosse una legge che facesse valere questi diritti sarebbe meglio.
    Considerare la RU486 al pari della pillola del giorno dopo non sembra la setta cosa. Una è un metodo concenzionale dell'ultima spiaggia (passami il termine poco scientifico), certo se ci si pensasse prima...l'altrainvece va ad agire su un impianto già avvenuto. Il post voleva far pensare, e sapere da padri che magari hanno vissuto questo dramma (ma anche no) il loro parere.
    Grazie per aver partecipato con toni civili. Se ti fa piacere ritorna che ci sono argomenti anche più leggeri!

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  5. La tua è una bella domanda. Chissà come si sentono i padri. Non ne ho proprio idea, e neanche so, di conseguenza, quale potrebbe essere una soluzione ottimale ed equilibrata che tenga conto delle idee e dei sentimenti delle due parti in causa.
    Certo è, dal mio punto di vista,0 che i padri mancati hanno molto più diritto di tutti gli altri estranei di esprimere un parere condizionante, a riguardo. Mi sdpiego. ognuno di noi, uomo o donna, mamma, babbo o meno, dottore ginecologo o prete cattolico, imam o ateo, destra o sinistra, nero bianco giallo o a pallini che sia, ha tutto il diritto di avere, riguardo a questo come ad altri "temi" della vita e della morte(come l'eutanasia a cui accenni tu) la sua propria idea, opinione e sensibilità. Ci mancherebbe. Però non si può imporla di prepotenza, per legge, a tutti gli altri, costringendoli ad uniformarsi. E' il giudizio assoluto dall'alto su certe questioni, e di conseguenza sugli individui che hanno fatto scelte diverse da quelle che magari si sarebbero fatte noi, che mi da' fastidio, in questa come in altre vicende. Lasciamo a ciascuna donna, ed in genere a qualunque essere umano, la libertà di decidere per se stesso senza per questo sentirsi oppresso da giudizi, anatemi e accuse.

    Temo di avere un po' divagato dal tema portante del tuo post, me ne scuso. Con questo discorso poi non intendo assolutamente offendere o sostenere che tu e gli altri utenti stiate giudicando. Questo è un blog, e si danno opinioni. Gli atteggiamenti a cui mi riferisco io sono di altra natura.

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  6. Credo che la legge sull'aborto sia importante... in uno stato laico è importante!
    Credo che la decisione dell'aborto sia sempre difficile.
    Io sono contro l'aborto tranne in rarissimi casi, ma non mi sento di condannare chi abortisce, diverso discorso è abbandonare i neonati nei cassonetti, quello non lo concepisco!

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